Cavanella Po – Tutte le forze messe in campo, anche quelle politiche, non hanno dato i risultati sperati e così l’Adria International Raceway, il leggendario ed innovativo autodromo di Cavanella Po, dovrà chiudere i battenti.
Quasi sicuramente il 31 marzo prossimo si svolgerà la vendita all’asta dei beni mobiliari di Fm. Il passaggio all’asta è un atto scontato, ma a decretare la fine dell’impianto motoristico sarebbe la modalità dell’asta, ossia della messa in vendita anche dei beni del fondo per cui l’autodromo sarà in qualche modo “spolpato”: non rimarrà nemmeno un tavolo, un condizionatore, una telecamera, i fari, gli impianti. Resterà una scatola vuota destinata a diventare una cattedrale nel deserto.
L’ultima speranza, che potrebbe salvare l’autodromo ma che assomiglia a quella di fare 6 al Superenalotto, è un unico acquirente milionario che possa prelevare tutto e che possa mantenere intatta la struttura con l’intenzione di riprendere l’attività sportivo-motoristica. Soluzione possibile ma altamente improbabile, oltretutto resa ancor più complicata dalle pesantissime ripercussioni che sta avendo la guerra in Ucraina.
Ricordiamo che si è arrivato a tutto questo a causa di un buco di oltre 50milioni di euro, una cifra che sarà quasi impossibile recuperare con lo smantellamento dell’autodromo ma che darebbe la possibilità al Curatore Fallimentare di coprire molti debiti.
E non si placa la preoccupazione per l’indotto collegato ad Adria raceway, sempre stato uno dei principali fattori di interesse economico del territorio, che per alcune ditte copriva il 40% delle loro entrate. E mentre la politica sta tentando le pochissime e labili possibilità di mantenere attivo l’impianto, nei prossimi giorni l’autodromo aprirà le porte per un sopralluogo a quanti sono interessati all’acquisto per quella che si annuncia come una melanconica passeggiata nella pista orfana del rombo dei motori.
(d.m.b.)
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