Hanno chiesto passione professionale ai docenti, una dimensione decisamente coinvolgente per quanto riguarda le relazioni interpersonali, hanno sottolineato il bisogno di essere coinvolti senza mai divenire “copia” di altri secondo le mode sociali e culturali in atto. Questi sono solo alcune delle osservazioni fatte dagli studenti presenti alla Tavola Rotonda “Chiesa, Scuola e Società” organizzata sabato 14 maggio presso le strutture di accoglienza della casa natale della Venerabile Flora Manfrinati a Mottatonda di Gherardi.
Come abbiamo già annunciato nei giorni scorsi, si è trattato di una giornata di formazione e di preghiera fortemente voluta da alcune organizzazioni cattoliche ferraresi fra le quali i due Serra Club di Ferrara e di Pomposa rappresentati da un nutrito gruppo di associati.
Alla Tavola Rotonda, coordinata dalla professoressa Rita Montanari e coadiuvata dal dott. Mario Cova, erano presenti le Educatrici Apostole dell’Istituto “Flora” di Torino con una rappresentanza di docenti e allievi delle loro scuole. Alcuni studenti universitari e di scuola superiore hanno rimarcato il disagio che talora vasti strati giovanili incontrano o subiscono per mancanza di ascolto da parte del mondo adulto e istituzionale.
Gli interventi dei professori Augusto Clot e di Marina Gallea del Liceo “Flora”, di Daniela Cavallari del Polo scolastico superiore di Codigoro, e quelli di Silvia Marconi e di Giovanni Raminelli (in qualità di ex dirigente scolastico e di biografo della Manfrinati) hanno sottolineato la valenza formativa dello “star bene insieme”, condizioni imprescindibile per dare valore alle conoscenze e alla trasmissione e all’apprendimento di abilità.
La prima parte della giornata ha visto anche la celebrazione della Santa Messa nella cappella della casa natale della Venerabile Manfrinati dall’Assistente del Serra Club di Pomposa don Predonzani, con l’assistenza del parroco di Gherardi don Fernando Scarpa. Nel dopo pranzo, le educatrici dell’Istituto “Flora” di Torino hanno dato corpo ad alcuni momenti di riflessione portando ad esempio il grande impegno della Venerabile Manfrinati che ha vissuto quotidianamente la pedagogia dell’amore, dell’ascolto e del servizio contraddistinguendone l’impegno di vita e di testimonianza cristiana.
La cultura deve essere pienamente educativa e la scuola deve mostrare l’onestà intellettuale dei docenti protesi a saper ascoltare per trasmettere, a dialogare per “amare”, a condividere per dare significato a pensieri e azioni. Modalità e impegno che chiamano in causa famiglie e società ed anche la Chiesa, oggi più che mai attenta a proiettare la testimonianza di fede nell’incontro con chi “soffre” per cancellare la rigidità e l’insensibilità spesso imposte dai modelli di vita dominanti.
(gir)
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