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– IL RITROVO DEI NOSTRI GIORNI GIOVANI – UN RICORDO AFFETTUOSO DEI NOSTRI… MIGLIORI ANNI!! – di Leonardo Peverati –

C’è anche la pesca di beneficienza, in questa edizione della Sagra di Serravalle.

“Si ..” direte voi, “come si fa di solito, no? ….” Vero!

Ma quello che non è “solito”, questa volta, è il fatto di dove sia ubicata.

E’ stata allestita nei locali di quello che fu un bar, anzi “il bar” dei giovani degli anni sessanta e settanta di questo piccolo, ma sempre vivace paesello di campagna.

..E allora io, mentre in questi giorni davo una mano a riempire quegli ambienti con i premi che, in queste sere, toccheranno in sorte a chi vorrà giocare, guardavo quei locali e pensavo….

Pensavo ai momenti di svago che li, proprio lì dentro, con flipper, juke box e una mano di tresette, si trascorrevano all’insegna della spensieratezza dei “migliori anni..” della nostra esistenza.

E tuttavia non era sempre era così!!

Erano gli anni dei primi innamoramenti. Di quando ti prendeva lo sconforto vedendo che lei …macché, manco per……niente! No! Non c’era verso, non c’era niente da fare..non ti considerava.

Ma andava meglio a volte!! E allora si trascorrevano le ore migliori che la vita ti potesse riservare in quelle assolate estati, o in quei freddi e lunghi inverni, quando pioggia e neve non permettevano nulla.

Quanti amori hanno visto sbocciare quelle mura forse non lo ricordano neanche loro, ma sono veramente tanti! Se potessero poi parlare, con un certo comprensibile orgoglio, saprebbero fare l’elenco anche di chi, fidanzatisi li, si sono poi accasati e sposati.

Era il ritrovo dei giovani del paese quel bar, a quei tempi!

Di quei giovani nati negli anni cinquanta, troppo giovani per definirsi “sessantottini”, abbastanza vecchi per capire qualcosa di quel movimento, ma che da quel movimento non sono mai stati sfiorati più di tanto.

Sono stati quei giovani che hanno vissuto appieno i mitici anni settanta, quando il boom economico si andava affievolendo.

Sono quei giovani che non tanto lontano da quel Bar, in quelle scuole che non esistono più, hanno imparato a credere in quegli ideali che ancora oggi possono far grandi gli uomini. Lì, giovincelli e giovincelle inconsapevoli, si stavano preparando allora ad affrontare l’avventura della loro vita adulta.

Bei tempi e indimenticabili quelli trascorsi fra quelle quattro mura.

Con gli amici trascorrevi le giornate con l’allegria della gioventù e le colonne sonore di canzoni intramontabili, ti aiutavano a dire ad una ragazza: “…..ti amo, amore mio!!”

Leonardo Peverati – 1 agosto 2015

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