Sono tante le cose che l’Italia non merita, ma una delle più ingombranti è quella mentalità bigotta da primi della classe che affligge parecchi idealisti e benpensanti, quasi unti del Signore, che insegnano a tutti come si deve vivere.
Nulla di drammatico se non fosse per il fatto che questa mentalità, da burocrati, un po’ finti filosofi e molto bigotti, s’impone spesso dettando regole sconcertanti.
Due notizie di qualche giorno fa, apparentemente innocue, ne rappresentano lo stato dell’arte:
1° – In campagna elettorale il confronto TV Letta – Meloni non ci sarà. L’Agcom dice “..non rispetta la par condicio”.
2° – Slitta la fiction Rai sul generale Carlo Alberto Dalla Chiesa per par condicio dopo la candidatura della figlia Rita con Forza Italia.
Nel primo caso Letta e Meloni si erano resi disponibili, ovviamente, a rinunciare a parte dei tempi televisivi a loro disposizione pur di fare quel confronto, quel faccia a faccia, che sicuramente sarebbe stato più interessante delle solite litanie quotidiane che riempiono i telegiornali.
Nel secondo caso c’è da rimanere basiti. C’è addirittura da chiedersi se non fosse arrivato il momento che qualcuno intervenisse per far finire questa baraonda di stupidità.
A fronte del fatto che la figlia è candidata alle prossime elezioni politiche del 25 settembre, la fiction sul Generale Dalla Chiesa non può andare in onda e la prima puntata è spostata dopo il turno elettorale.
Si manda così contemporaneamente a quel paese, e un uomo la cui vicenda deve “far storia” in questa nazione, riconoscendogli gli onori dovuti a un martire eroe, e anche gli stessi elettori italiani, considerati dei caproni, la cui scelta politica può dipendere da una fiction TV.
Questa è la civiltà, ripeto, bigotta nella quale viviamo, dove le apparenze, le cose sofisticate e un po’ scic, hanno la meglio sui contenuti e le cose che contano, quelle che vanno al sodo dei problemi veri e non delle bogliate.
Tutto ciò sembra cosa di poco conto! No signori: queste stupidaggini sono partorite da quel sottobosco burocratico dell’apparato dello stato che detta regole e regolette che complicano la vita a tutti noi.
Questo marciume si spinge financo ad avere voce in capitolo sulla stesura delle leggi, quasi sempre assolutamente complesse nell’interpretazione e difficili da capire: è il terreno fertile, dove la burocrazia nasce e fiorisce, impedendo a una nazione come la nostra, dove le capacità e le potenzialità non mancano, di evolversi e volare alto.
E’ il compito della politica debellare tutto ciò. E’ compito suo non essere complice con sistemi che bloccano e ostacolano, ma che viceversa devono agevolare e favorire chi ha “voglia di fare”.
Leonardo Peverati – 27/08/2022
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