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CHI PAGA GLI ERRORI DEL FISCO? IL CASO “BERNARDI” E LA POLITICA FISCALE ITALIANA – di Leonardo Peverati –

LEONARDO PEVERATI

Ieri sera (31 marzo), quasi in coda al TG5, una notizia è passata quasi in sordina.

Non so se a qualcuno di voi sia mai successo di entrare in un negozio di abbigliamento del “Gruppo Bernardi”, a me si. Nella zona tra Veneto e Emilia ce ne sono parecchi.

Abbigliamento sicuramente di qualità medio-bassa, certo non per i primi della classe, tant’è però che, partito negli anni ’70 in Friuli, nel 2012 aveva, in tutta Italia qualcosa come 214 punti vendita, all’estero ne contava oltre 40. Se ad ogni punto vendita associamo una media di 6 dipendenti per star scarsi, il conteggio è presto fatto.

Tre anni fa il Gruppo riceve da Equitalia una cartella esattoriale di 200 Milioni di €uro, il perchè non importa: praticamente fallisce. I negozi vengono quasi tutti venduti tramite pratica fallimentare.

Immaginiamoci la rivoluzione nei dipendenti, figuriamoci i licenziamenti e trasferimenti con la messa in discussione della vita familiare di chissà quante persone.

Bene, però è stato punito l’evasore!!

Se nonchè, dicevo, ieri sera la notizia: Equitalia chiede scusa e dichiara che la cartella esattoriale, di quella portata, era sbagliata.

Diceva un mio collega alla macchinetta del caffè: “E adess chi, chi è c’paga?” Chi risponde in solido del danno economico e chi risponde in penale per il danno sociale provocato?

E ancora: sono questi i nostri spot pubblicitari per incentivare la gente ad essere “imprenditori di se stessi”, espressione quanto mai cara di certuni che siedono su poltrone dotate di “paraculo integrato?”

Leonardo Peverati – 22 Marzo 2015

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