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COLOGNA – IL GRUPPO M5S DI COPPARO VISITA LE SCUOLE COMUNALI E NE CONSTATA IL DEGRADO MA SBAGLIA EDIFICIO: NON E’ QUELLO LO STABILE DA RISISTEMARE…

Un richiamo fatto da Copparo Cinque Stelle attraverso la pagina Facebook. La cosa non è passata inosservata ed è sembrata alquanto strana. Non è dato a sapere il perché un gruppo politico di Copparo abbia fatto visita a questo stabile, tra l’altro di altro comune.

L’ipotesi di Antonio potrebbe essere la risposta. “Forse vorranno aprire un gruppo a Riva del Po e si stanno facendo pubblicità”. Infastidita invece Laura, che dice: “Se guardassero a casa loro forse sarebbe meglio”. Ma sicuramente l’occhio di Debora è quello più attento. “Comunque la maggior parte di queste foto (pubblicate con il post e che riportiamo su questa pagina) non riguardano la scuola dell’ infanzia ma lo stabile di fronte, ossia ex scuole elementari. Sicuramente alla scuola dell’infanzia un po’ di manutenzione non farebbe male, ma almeno mettere le foto dello stabile giusto…o forse avrebbe fatto meno “notizia”….”.

In effetti, chi conosce bene la struttura sa che quasi tutte le foto non riguardano la scuola. Sarebbe stato meglio e più utile farsi accompagnare da un esperto del territorio – consigliamo l’architetto Marcella Leoni – evitando così di confondere le cose.

Per la cronaca le foto riguardano il Centro Civico, stabile attaccato alle scuole: lui necessita di manutenzione. Copparo Cinque Stelle non si tira certo indietro e precisa: “Il M5S Copparo e nell’Unione Terre e Fiumi, dì cui fanno parte Copparo, Riva del Po e Tresignana. Lo specifico per qualche smemorato. Sarebbe opportuno che sì facesse una manutenzione, anziché polemiche sterili… pertanto….”.

Pronta la “risposta” di Daniela Simoni, consigliera di Riva del Po che occupa la sedia di minoranza del gruppo “Gente di Riva del Po”. “Copparo Cinque Stelle, la memoria non difetta ma le buone regole di vicinato si, a quanto pare. Invece di ingerirsi sempre meglio confrontarsi. Difficile essere profeta in patria, lo comprendo, ma che a Riva del Po non si brilli di manutenzione né ordinaria né straordinaria lo sappiamo bene anche noi autoctoni. Nessuna polemica solo ovvia considerazione. Sempre disponibile alla collaborazione ed allo scambio costruttivo ma non alla propaganda elettorale”.

E siccome Daniela Simoni di opposizione se ne intende, precisa. “Nessun sarcasmo nelle mie considerazioni ma voglio spiegare il mio punto di vista, che non ritengo polemico ma al contrario puntuale. L’Unione dei Comuni Terre e Fiumi, che ben conosco nella considerazione che ne sono dipendente, ha ambiti compiti e funzioni specifici che sono state attribuite da conferimenti e/o convenzioni sindacali e gli immobili comunali non vi rientrano.

Tale segnalazione ha creato in me disappunto, non nella sostanza ma nel metodo. Sul territorio di Riva del Po opera da anni almeno una minoranza attiva che poteva essere contattata con la proposta di presentarla congiuntamente: da tempo immemore spero nella collaborazione tra i gruppi in opposizione anche confinanti perché secondo me fare osservazioni mirate sui territori che non sono di appartenenza senza conoscerne le dinamiche e le regole può risultare solo demagogia spicciola.

Chi dice che quell’immobile non sia già stato oggetto di interrogazione o di interpellanza? Solo per fare un esempio. Anche io ho notato che i marciapiedi che portano al Comune di Copparo ed alle scuole elementari sono talmente dismessi che mi chiedo spesso come ancora qualcuno non sia caduto ma non ho fatto foto e nemmeno post in merito.

So di ponti in difficoltà ma non ho rendicontato nemmeno di quelli. Ho invece segnalato direttamente al Sindaco Pagnoni di ragazzini che entravano contromano in un senso unico in bicicletta e con regolarità. Ma non ho fatto post nemmeno quella volta. Se vuole può chiamarla deontologia oppure rispetto dei ruoli. Infine per ultimo, al mio sindaco, voglio dire io cosa deve o non deve fare”.

E la Giunta Zamboni? No comment. Non tanto perché non c’è nulla da dire ma perché l’interlocutore non è quello convenzionale. Intanto, ribadiamo, per chi ancora non l’ha capito, che lo stabile in questione non sono le scuole ma il Centro Civico di Cologna.

(l.c.)

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