Serravalle – Capita spesso che durante i lavoretti di pulizia davanti a casa si usi uscire dal proprio recinto per pulire il tratto comune (o comunale) che costeggia la cancellata dando così maggior decoro e dignità alla propria abitazione. Come capita pure che i frontisti provvedano a
tagliare l’erba nella striscia di terreno che da direttamente sulla strada.
Qui i pareri sono discordanti in quanto alcuni cittadini ritengono che le tasse che si pagano sono esose e quindi quel servizio va fatto dal comune. Chi decide di farlo si accolla molte responsabilità, tra le quali quello di intervenire su luogo pubblico, pratica tendenzialmente vietata per legge.
Bisogna fare molta attenzione, perché quella striscia di terreno o marciapiede fuori dalla cancellata, come pure la banchina prospiciente la strada, potrebbe essere di proprietà della pubblica amministrazione, ma potrebbe essere anche privata.
Ad esempio, una recente indagine fatta su via Grandi a Serravalle, per poter allargare l’intervento di asfalto, ha decretato che anche la parte fuori dalla cancellata è di proprietà del privato cittadino. Insomma, ci sono molte cose che devono essere valutate e chiarite.
Ciò premesso, “Se un privato si fa male mentre pulisce dall’erba il suolo pubblico di fronte alla sua casa, cosa succede?”. A chiederlo pubblicamente è Leonardo Peverati, ex consigliere comunale (dell’ex comune di Berra) e cittadino sempre attento alle dinamiche locali.
La domanda di Peverati è rivolta al primo cittadino e al legale rappresentante dell’ente. Una domanda all’apparenza provocatoria, perché questo intervento, che sembra essere di minima importanza, viene fatto per sopperire alle “mancanze” della pubblica amministrazione. Ma siccome questa pratica è diffusa, la domanda appare pertinente.
E di cronaca recente la storia di un cittadino che chiudendo una buca pericolosa sull’asfalto a proprie spese si è visto recapitare una multa di oltre 800 euro. La risposta potrebbe celarsi dietro la recente istituzione dell’albo comunale dei volontari, istituito appositamente dalla pubblica amministrazione di Riva del Po per dare la possibilità ai cittadini di poter eseguire qualsivoglia lavoro anche su suolo pubblico ed essere in piena regola con le istituzioni, compresa la parte che riguarda gli infortuni.
Una apposita disciplina regolamentare con cui siano salvaguardato la libertà di scelta e di
collaborazione dei volontari, l’assoluta gratuità della loro attività, l’assenza di qualunque vincolo di subordinazione e soprattutto la loro incolumità personale.
Al tempo stesso la possibilità di agire in piena regola. La cosa appare oltremodo complicata ma sicuramente è l’unica strada per essere in regola.
(d.m.b.)
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