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SERRAVALLE – CELEBRATA OGGI 31 OTTOBRE DAL VESCOVO DI FERRARA PRESSO LA CHIESA PARROCCHIALE LA MESSA DI COMMIATO PER LE SUORE DELLA CASA DI RIPOSO DR. CAPATTI – ERANO PRESENTI TUTTI: AUTORITA’ RELIGIOSE E CIVILI E MOLTI FEDELI

Serravalle – Con una messa di commiato particolarmente emozionante oggi, martedì 31 ottobre, la comunità di Serravalle ha salutato le Piccole Suore della Sacra Famiglia, che dopo 66 anni lasciano la casa di riposo dottor Attilio Capatti.

C’era l’arcivescovo di Ferrara monsignor Giancarlo Perego a presiedere la Santa Messa e con lui sull’altare parroci che furono a Serravalle e parroci del vicariato. Attimi emozionanti soprattutto per coloro che hanno vissuto i momenti importanti a fianco delle Piccole suore della Sacra Famiglia che a Serravalle sono state un’istituzione e che hanno garantito per oltre mezzo secolo una presenza costante, amorevole ai numerosi ospiti che si sono susseguiti alla casa di riposo.

Le suore sono state per 66 anni presenti a fianco della comunità parrocchiale impegnate principalmente nel lavoro “pastorale” verso gli anziani, ma ancor prima, all’inizio di secolo, hanno svolto una presenza triennale presso l’asilo parrocchiale. Un modo per rendere ancora più intenso il grazie della comunità diocesana alle Piccole Suore della Sacra Famiglia, che hanno svolto un prezioso ed insostituibile servizio.

Le religiose si trasferiscono alla casa madre Generalizia di Castelletto sul Garda, a disposizione della Madre Superiora. Nell’omelia l’Arcivescovo ha ricordato l’opera instancabile e discreta delle religiose che si sono alternate per arrivare a condividere 66 anni di vita della comunità, con un investimento “gratuito e appassionato” nell’assistere tante persone, per lo più anziane, per le quali “siete state – ha detto monsignor Perego – testimoni affidabili della tenerezza di Dio.

Da domani questa comunità, Serravalle e tutta la diocesi Ferrara/Comacchio, sarà più povera di questa importante presenza che sin dal 1911, presso l’asilo parrocchiale, le suore hanno saputo dare”.

Era il 4 ottobre del 1957 quando la figlia del dottor Capatti, per lascito volere del padre, donò la propria abitazione alle Piccole Suore della Sacra Famiglia di Castelletto di Brenzone, località situata in provincia di Verona, perché diventasse un punto di riferimento e soprattutto di sollievo per gli ammalati.

All’inizio la vecchia dimora venne riordinata e modificata perché con i rustici fabbricati adiacenti potesse dare accoglienza ad un primo gruppodi ricoverati, circa una ventina: la prima superiora fu suor Maria Tita Castagna. Le richieste di ricovero continuavano ad incalzare e l’entusiasmo di carità si dilatò cosi profondamente da decidere di attuare lavori con sopraelevazione di ambienti ed adeguamento degli impianti. I lavori furono eseguiti prima nel 1960 e nel 1966.

Da una planimetria conservata nell’archivio della Casa si ha una chiara visione del complesso edilizio rispondente alla seconda data, mentre la capienza di posti letto era già allora di 45/50 unità. La direzione era affidata alla superiora suor Lilia Granata. Nel chiaro intento di compiere un’opera ben più armoniosa, di maggiore potenzialità, in base alle aree disponibili e di adeguata rispondenza tecnica e sociale, la Casa Generalizia di Castelletto dava incarico di allestire e predisporre un idoneo progetto generale al fine di avere una disponibilità di circa 110 posti letto.

Il complesso edilizio doveva essere dotato delle migliori attrezzaturetecnologiche, che ancor oggi, associate ad una qualità eccellente dei servizi erogati, garantiscono agli ospiti una piacevole ospitalità. A salutarle oltre a tanta gente e le istituzioni politiche e religiose c’era il sindaco Andrea Zamboni, il parroco don Andrea Masini e i dirigenti della cooperativa Serena, attuale gestore della casa di riposo.

Al termine della Santa Messa la madre superiora locale e quella regionale hanno testimoniato la presenza della loro casa, non solo a Serravalle ma in tutta la provincia, ed hanno ringraziato tutti. E poi i ringraziamenti per quello che le suore hanno saputo dare, arrivati dal sindaco Andrea Zamboni e dal presidente della cooperativa Serena.

Prima del saluto finale non poteva mancare la foto di gruppo.

(dmb)

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