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ALBERONE – IL SINDACO ZAMBONI RISPONDE ALLA LETTERA DELLA DOTT.SSA BONAGURO RELATIVA ALL’USO (E ALTRO) DEI LOCALI DEL COMUNE PER LA SUA PROFESSIONE

ANDREA ZAMBONI

Alberone – “Dopo certe notizie apparse sulla stampa locale circa il comportamento del sottoscritto e quindi dell’Amministrazione Comunale, rivolto ai Medici di Medicina Generale del territorio ed indirettamente all’Azienda ASL di Ferrara mi corre obbligo fare alcune precisazioni”.

Le pubbliche affermazioni fatte dalla dottoressa Maria Cristina Bonaguro non sono state digerite dal primo cittadino di Riva del Po Andrea Zamboni, già Medico di Ro/Alberone ed ora in quiescenza. Il tutto è partito da una lettera/denuncia del circolo di Fratelli d’Italia di Riva del Po, che additiva il sindaco di non essersi mobilitato per proseguire l’attività ambulatoriale ad Alberone da parte del sostituto della Dottoressa Bonaguro.

Chiara la risposta del Sindaco: “Il Comune non ha potere di obbligare medici ad aprire ambulatori ma lo può fare solo l’Azienda Sanitaria”. E aggiungeva: “Il Comune, come ha sempre fatto, mette a disposizione spazi “in comodato d’uso gratuito” per MMG che vogliano aprire studio ed attività”.

Da qui la lettera aperta, indirizzata al nostro giornale, che “accusava” il primo cittadino, di dire “bugie”, perché “È previsto un canone di Euro 600,00 annuali… – replicava la dottoressa Bonaguro – cifra davvero “simbolica” dividendola in tre”. Poi, con i pensionamenti dei colleghi Zamboni (il sindaco) e Miola la dottoressa Bonaguro si è trovata a pagare l’intero canone annuale da sola, al quale andavano sommate le utenze.

Oggi il sindaco Andrea Zamboni ritiene di fare alcune precisazioni, chiarendo che: “Il Patrimonio comunale non può essere regalato a nessuno ma esistono precise norme di legge che regolano la sua gestione e la sua tutela – spiega Zamboni – Il Comune di Riva del Po, e prima i due Comuni di Ro e Berra, hanno da sempre facilitato e privilegiato il rapporto con i Medici di Medicina Generale e l’Azienda ASL, al fine di garantire la presenza e la capillarità degli studi dei medici sul territorio.

Ne è la prova che a Riva del Po i MMG operano in strutture del Comune o della Azienda ASL e presto avremo pure IFEC sempre in una struttura del comune a Cologna. Quali possono essere quindi le modalità con cui il comune mette a disposizione spazi propri per questi servizi: la convenzione tra ASL e Comune (il comune mette a disposizione il locale e l’ASL si fa carico delle “utenze”), oppure tra Medico di Medicina Generale e Comune (in questo caso il comune mette a disposizione il locale con affitto concordato, simbolico, e le utenze a carico del professionista). Questa ultima opportunità ovviamente per il Medico convenzionato con SSN”.

Ciò premesso il sindaco Andrea Zamboni rigetta “l’accusa” della dottoressa Bonaguro. “Faccio fatica a ricevere le critiche mosse dalla Professionista, alla quale ricordo che quelle spese sostenute sono pure soggette a sgravio fiscale, e mi sento di rigettare al mittente le critiche, anche perché un importo di 60 euro mensili siano davvero sopportabili con le entrate economiche derivanti dalla professione esercitata.

L’Amministrazione Comunale di Riva del Po continuerà a garantire sul territorio la presenza dei servizi territoriali di base con la collaborazione della ASL – conclude Zamboni – garantendo la disponibilità dei locali liberi”.

(dmb)

(Se vuoi rileggere la lettera della dott. Bonaguro, clicca)

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