Ruina – Ex Bbs: ripresa o agonia? Un progetto ambizioso, presentato in videoconferenza l’11 novembre 2021, dall’ad di Nanoproject Gabriella Multari.
“VGM & PARTNERS S.r.l. in collaborazione con NANOPROJECT S.r.l., società specializzata in nanotecnologie e proprietaria dell’area industriale dismessa a Ferrara (ex-BBS spa), seguirà la ristrutturazione e la creazione di polo industriale tecnologico, con possibilità di vendita o affitto di uffici e capannoni. Possibilità per start up innovative e PMI di accedere anche a finanza agevolata”.
È quanto primeggia ancora sulla prima pagina istituzionale della ditta VGM, con i dettagli del progetto di recupero della ex Bbs di Ruina; “Ruina New Project: la rinascita del polo industriale ex Bbs – Riva”, cosi viene definito il progetto, che prevede un villaggio industriale, molto futuristico e ambizioso, tecnologie all’avanguardia e una struttura green, solo vetro e ferro, niente manufatti, che nel tempo accoglierà diverse attività, che tradotto in impiego significa 170 posti di lavoro nel giro di tre anni e un indotto di 400 posti, considerando gli importanti interventi di manutenzione e ricostruzione.
Un progetto del valore complessivo di 40 milioni di euro, frutto degli investimenti di aziende private, ma anche in attesa dei fondi europei, ai quali accedere attraverso la Regione. Insomma, come si dice da queste parti, “un quel da sciopa testa”. Nulla di nulla. “Ruina New Project: la rinascita del polo industriale ex Bbs – Riva” è saltata, senza mai essere partita, e al suo posto un parco fotovoltaico, forse. Anche qui andiamoci piano.
L’idea è quella di un impianto fotovoltaico, se si creano i presupposti giusti e soprattutto se si creano le condizioni giuste. Tanto per rimanere in tema, “ag cred, quand cà ved”. Non perché la ditta non sia seria, ma perché bisogna creare le strutture adeguate, giuste, e non è scontato che ci si riesca. Inizia così una nuova avventura.
(lc)
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