Cologna – “Fango sulla strada che crea pericolo a chi transita”. Ritornano alla carica i residenti e gli automobilisti che abitano e percorrono la strada provinciale SP12 nel tratto tra Berra e Cologna.
Dopo le numerosissime segnalazioni del novembre scorso sono riprese dall’inizio di quest’anno, una protesta che ripete le stesse criticità della volta scorsa, anzi, con maggior insistenza.
“Questa volta ci sono pure dei “loti” (grandi zolle) che schiacciati poi diventano sciolina in caso di pioggia, come in questi giorni”.
Dall’inizio dell’anno sono state molte le segnalazioni, soprattutto il primo e il 5 gennaio, quando la terra lasciata dal passaggio dei mezzi agricoli era copiosa, con gli automobilisti, che ancora una volta, invitano tutti i conducenti in uscita dalle campagne a pulire le ruote dei mezzi e degli eventuali attrezzi prima di circolare sulla strada pubblica.
“Il fango non tolto e lasciato dalle ruote del trattore sulla sede stradale, oltre ad impattare negativamente sul decoro urbano, si deposita sulla superficie della carreggiata rendendo pericoloso il transito veicolare”. Il codice della strada prevede sanzioni amministrative per questa infrazione e rende inoltre obbligatoria la pulizia della strada sporcata con fango e detriti. Ed a proposito di sanzioni, sul fatto era stata data risposta immediata da parte del comandante della polizia locale Terre e Fiumi, l’Ispettore Superiore Gianni Gardellini (vedi foto allegata).
La pulizia, nella maggior parte delle volte, viene svolta ma non soddisfa gli automobilisti. Molto più efficace è la pulizia delle ruote prima di entrare in strada. “Siamo convinti – rimarcano gli automobilisti – che l’attività di polizia locale deve essere più attiva e non vada intesa come attività di sola repressione delle violazioni delle norme del codice della strada, ma debba entrare in tutti gli aspetti della vita sociale, con l’obiettivo di risolvere i piccoli e grandi problemi atti a garantire la sicurezza e la vivibilità delle nostre strade usate da tutti compresi gli agricoltori ed i contadini con le loro macchine da lavoro”.
Come dire, “Caro comandante, voi fate, ma quello che fate, con impegno, non porta i risultati voluti e la realtà è fissata sull’asfalto, fino a quando la pioggia non lo spazza via”.
Auspicabile collaborazione ma anche qualche richiamo, senza dover per forza procedere alle contravvenzioni.
(lc)
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