Berra – È l’inizio di un romanzo storico intenso e da leggere tutto d’un fiato dal titolo “Fiordicotone” firmato da Paolo Casadio che verrà presentato lunedì 29 gennaio alle ore 17 nella sala civica della biblioteca comunale di Berra, in occasione della “Giornata della memoria”.
Va subito detto che questa storia non racconta l’Italia nazifascista, ma quello che ne restò dopo il 1945. Ricostruisce piuttosto l’avventura di chi da quei campi di morte (che pure sono descritti nelle aberrazioni principali) è tornato e ha cercato le tracce di una vita cancellata. Racconta chi ha cercato di restituire memoria ad un tempo normale raschiato via in pochi minuti dopo la deportazione, annullato come le fotografie e le suppellettili di casa trafugate o bruciate sommariamente, e spesso da amici dei giorni prima.
È l’Italia liberata a fare soprattutto da sfondo, i suoi meccanismi farraginosi e pure efficienti, un paese che si rimette in moto nel disordine e nella complessa necessità di rialzarsi grazie ad una rete di umanità troppo poco raccontata. È il paese del secondo dopoguerra, colpito nelle sue certezze e appena risvegliatosi dal ventennio di una dura dittatura terminata con l’infamia del razzismo più odioso: verso il vicino di casa, la maestra, il libraio o il compagno di banco degli anni prima mandati a morire lontano, arrestati senza aver commesso alcuna illegalità.
“Perché mai dovrebbero arrestarci?” le chiedeva Omero la sera, nell’intimità del letto, abbracciati l’uno all’altra. “Non c’è una ragione logica al mondo. Rispettiamo tutte quelle leggi idiote” rispondeva Alma… Eppure… Eppure in una gelida mattina di metà dicembre del 1943 a Lugo, adempiendo al dovere che imponevano proprio quelle “idiote” leggi fasciste, due uomini in divisa andarono a prelevare da casa Omero, Alma e la madre di lei. L’unica scampata al viaggio verso il campo di concentramento in Polonia fu Velia, la figlia prontamente nascosta da un passante grazie alla prontezza di Alma.
Una delle tante letture a cura di Dario Bolotti con accompagnamento musicale di Ivan Corbari alla fisarmonica, in un pomeriggio che si presenta interessante.
(dmb)
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