Berra – Il livello del Grande Fiume ha raggiunto il suo picco giovedì sera, o almeno da noi. Certo, le golene sono ancora piene d’acqua e i pioppi, allineati e coperti, restano immobili come un esercito armato e pronto a difendere le arginature e i paesi rivieraschi. Ma la piena è passata (?).
Nei giorni scorsi nessuno degli abituali frequentatori del Po si era allarmato per l’arrivo dell’ondata di acqua che stava per attraversare il nostro territorio. Tuttavia, il livello continuava a salire mentre il corso trasportava a valle una grande quantità di tronchi e detriti raccolti lungo la sua marcia verso il Delta. Come sempre, è la voce degli uomini di fiume che, dall’alto della loro esperienza diretta, trasmette con precisione quello che sta accadendo.
“La piena si esaurisce in nottata e già a monte il fiume sta calando – raccontano con un’espressione che lascia trasparire grande serenità – ora aspettiamo l’incognita dello scioglimento di tanta neve. Questa piena, malgrado i livelli raggiunti, di circa sette metri e mezzo oltre il livello normale, non ha creato disagi se non per qualcuno che si è visto staccare dalla chiatta la passerella per l’attracco delle barche a causa del passaggio di un tronco galleggiante”.
Perché a preoccupare più che l’acqua che naturalmente invade le golene, sono i detriti che il fiume raccoglie durante il suo passaggio e che, oltre ad urtare spesso le chiatte ormeggiate l’ungo gli argini, crea delle dighe e degli sbarramenti che possono risultare pericolosi.
“A differenza di tutte le altre piene – proseguono i ‘lupi di fiume’ – questa volta non si sono visti tanti tronchi di grandi dimensioni, ma molti rami e rifiuti. Detto questo, nel giro di pochi giorni vedremo il fiume ritornare ai livelli normali”.
Nessuna paura e nessun pericolo, quindi. Anche se chi il fiume lo conosce bene sa quanto sia difficile prevedere esattamente quello che ci potrà riservare nel futuro. D’altronde, sono ancora nella memoria di tutti le immagini della secca che la scorsa estate ha interessato anche il tratto del “nostro” Po.
“Il servizio di piena e gli uffici territoriali proseguono nelle attività di monitoraggio e controllo dei livelli e delle arginature – fa sapere Aipo – al fine di prevenire eventuali criticità, in coordinamento con i sistemi locali e regionali di protezione civile”.
(red)
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