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RO – IL “VENTO DI SUPA” VERRA’ DEMOLITA – L’ADDIO DEFINITIVO A UNA STRUTTURA CHE HA FATTO SOGNARE MA CHE ERA SOMMERSA DAI PROBLEMI – SOPRATTUTTO DI SOLDI

Ro – Il VenTo di Supa, il noto ristorante che si trova nella golena attrezzata di via Dazio a Ro, verrà demolito. Un destino segnato dagli eventi, due tsunami, che nel 2019 misero al tappeto i gestori Michele e Federica.

Aderendo ad un bando per il progetto nell’area golenale, nel 2016 Michele e Federica avevano “costruito” questa meraviglia. Le loro elevate capacità imprenditoriali avevano fatto il resto e nel giro di poco tempo quel luogo diventò il ritrovo di molti, di tutti. Emilia Romagna e Veneto, venivano da ogni parte per vedere questo posto favoloso. L’apoteosi arrivò allinizio dell’estate del 2018, con l’inaugurazione del “Lido di Ro”, una sorta di bagno, tipo mare, ma sulla sponda del Po, insomma, il primo Lido fluviale del Po.

Da quel giorno, il 15 di giugno, al Lido di Ro si è potuto trovare sabbia, 10 ombrelloni, 20 lettini, 2 docce solari, un chiringuito e una zona salotto di 70 posti fruibile dal martedì alla domenica. Nel giro di pochi anni quel luogo buio e abbandonato dove la gente andava a gettare i rifiuti ingombranti, divento attrazione turistica. Poi qualcosa non ha funzionato. La piena eccezionale del Po e la nuova amministrazione di Riva del Po misero in crisi la struttura. La prima fece molti danni, compreso la deriva del Mulino sul Po.

La seconda diede inizio ad un contenzioso, una vicenda partita nel settembre del 2019, quando l’amministrazione comunale di Riva del Po promosse un inadempimento contrattuale di 54.601,94 euro, nominando un legale per il recupero dell’insoluto. La vicenda dal tribunale passò in concordato poi di nuovo in tribunale, con cifra richiesta dal Comune ancora maggiore, fino ad arrivare a circa 90mila euro, poi ridotti a 73.022,91 e replica degli ex gestori, con richiesta di danni per 350mila euro, visto l’impossibilità di poter lavorare dopo l’allagamento avvenuto nel dicembre 2019 (il locale non ha più riaperto).

La ditta era ritenuta insoluta per canoni di locazione non corrisposti dall’inizio locazione (giugno 2016) fino al giugno 2021, oltre a canoni successivi e interessi moratori. Da subito la titolare Federica Celoria e lo chef Michele Raccuia risposero che non erano canoni dovuti, per accordi con la precedente amministrazione di Ro, oltre al fatto che erano imputate spese negli anni 2020 e 2021, quando cioé la ditta non era più presente. Ad ottobre 2022 arriva il verdetto dal tribunale. Riconoscimento alla ditta Trattoria La Supa dei lavori eseguiti e certificati per 24.744,84 euro. Così come è stato riconosciuto che in seguito all’evento calamitoso del dicembre 2019 e il divieto del Comune di utilizzo dell’area, di fatto risulta che da quel momento il locale non è più stato gestito dalla ditta, per cui non erano esigibili i canoni richiesti. Per tale motivo, veniva deciso che al Comune spetta una somma di 30.360,29 euro per canoni e oneri accessori fino al mese di novembre 2019, oltre a condannare la titolare Celoria a rifondere il Comune di Riva del Po di metà delle spese di lite, per 5.635 euro (oltre 845,25 euro per spese extra).

Durante alcuni passaggi in consiglio comunale di Riva del Po emerse il fatto che lo stabile che ospitava il ristorante non fu mai depositato al Catasto, facendolo risultate di fatto “struttura abusiva”: ma di questo non ne fu più parlato. L’abbandono dopo la “fiumeggiata” del 2019 è evidente come pure lo stato di abbandono e degrado dell’ex ristorante, tanto che a fine febbraio arriva al comune, da parte dell’Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPo), la comunicazione che invitava l’Amministrazione a procedere con urgenza alla rimozione della succitata struttura, non più compatibile con la collocazione in area golenale, considerato l’importante stato di degrado.

Da tempo l’amministrazione comunale di Riva del Po si era data come obiettivo il recupero e la valorizzazione dell’area e quindi la necessità di dover intervenire demolendo la struttura esistente, non più a norma di legge e pericolante, eliminando il potenziale inquinamento ambientale dovuto alla vetustà della struttura stessa ed i potenziali pericoli per i fruitori dell’area. A questo punto, visto l’intervento di AIPo, l’amministrazione comunale di Riva del Po procede per la demolizione ed affida i lavori di demolizione alla ditta Alco Costruzioni S.r.l. con sede legale in Riva del Po, che prevede l’importo di 47.400 euro, piu IVA 22% pari a euro 10.428 per complessivi 57.828 euro.

(dmb)

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