Berra – (dall’inviato Luccico) I sifoni di Berra candidati come sito Unesco. Una notizia che ha dell’incredibile, perché da queste parti i “sifoni” (o Vascona) sono sinonimo di pesca.
Ed invece si riscopre che la loro vita ultra centenaria ora diventa un patrimonio. A dire il vero per qualcuno “patrimonio” lo sono sempre stati.
“Aprire la rassegna stampa e leggere che è stato conferito un premio mondiale ai Sifoni di Berra e ora candidati come siti Unesco per me rappresenta una grande soddisfazione – ad affermarlo è Raffaella Nalli, ex presidente dell’associazione Cultura e Spettacolo Berrese ed attualmente assessore del comune di Riva del Po – e mi emoziona il fatto che, in tempi non sospetti – eravamo nel 2008 – noi dell’Associazione Cultura e Spettacolo Berrese si cominciava a prendere coscienza dell’importanza e del valore di queste opere, così significative dal punto di vista storico, ma soprattutto per l’agricoltura e il territorio in generale.
A cominciare dal 2008 nel programma del Bruscandolo era previsto un percorso cicloturistico che comprendeva la Visita ai Sifoni di Berra, alla Madonna della Galvana e all’impianto di potabilizzazione di Serravalle, anche questo molto importante: credo sia l’ultimo della sponda destra del Po.
Ci si organizzava con la Bonifica per una visita guidata agli impianti dei sifoni. Durante la sagra era anche previsto una conferenza, che raccontava del territorio e della sua storia legata alla bonifica, raccontata dal Sig. Abelli.
Iniziative che portammo avanti fino al 2012. Non è escluso che si possa riprendere e inserirlo in un progetto turistico”.
Un traguardo importante per un territorio che vuole ma fatica a crescere dal punto di vista turistico. Eppure, ovunque ti giri, ci sono risorse, basta solo valorizzarle.
BREVE STORIA SUI SIFONI
I primi studi per prelevare acqua a fini irrigui risalgono al 1905 (alcuni anziani del luogo raccontano di aver sentito parlare di questi prelievi di acqua già nel 1898), a cura dell’ing. Pietro Pasini (Ingegnere Capo del Consorzio della Grande Bonificazione Ferrarese).
Egli scartò la costruzione di chiaviche nell’argine del fiume, ritenendo più conveniente far ricorso ai sifoni, in considerazione del fatto che nel Po le acque sono generalmente più alte del territorio da irrigare.
L’impianto di Berra da lui ideato è costituito da otto tubi in acciaio del diametro interno di 1 metro, posti a cavaliere dell’argine destro del Po, che scaricano in una vasca a quota tale da permettere ai sifoni di lavorare anche nei periodi di magra del Po.
A valle della vasca è stato costruito un impianto di sollevamento per poter portare l’acqua alla quota idonea per l’irrigazione.
La portata complessiva è di 24 m3/s.
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