Serravalle – Si parte, o meglio si doveva partire il 7 gennaio per la demolizione e il rifacimento del Ponte Pietropoli, sulla strada provinciale SP12 a Serravalle. C’è ancora l’ennesimo rinvio, che non è una novità, almeno per i cittadini di Serravalle, che sanno benissimo che martedì i lavori non potevano iniziare, perché manca ancora la segnaletica che indica le vie alternative: i lavori dell’installazione dei cartelli straddli sono iniziati martedì mattina.
Ricordando che i lavori dovevano iniziare il 12 ottobre scorso – così riportano i cartelloni istallati a ridosso del ponte – una data certa di inizio lavori non c’è: si vocifera del 15 gennaio. Intanto venerdì sera, presso la sala del centro civico di Serravalle, gremita di cittadini, la Giunta guidata dalla sindaca Daniela Simoni e dirigenti della Tper hanno illustrato i varchi alternativi che saranno aperti durante gli otto mesi dei lavori, anche questa una previsione pressapochistica, come quella di tutti i lavori pubblici.
Un incontro che ha dato molti spunti e soprattutto chiarito molti interrogativi. Primo fra tutti, che i fondi a disposizione del pnrr sono dispinibili per il rifacimento del Ponte è non per il suo recupero, mettendo fine ad eventuali discussioni tra chi reputava meno dispendioso e disagioso il recupero.
Il ponte Pietropoli, meglio conosciuto come il ponte “dal sgnor Checo”, è a senso unico alternato dal maggio 2019, dopo che un cittadino aveva segnalato l’apertura di crepe sospette nei piloni di sostegno. Il progetto iniziale, in seno all’amministrazione provinciale, che riportava la demolizione con ricostruzione, allargamento delle spalle e riprofilazione dell’alveo, datato luglio 2020, parlava di 400mila euro. Successivamente una prima “perizia supplettiva” portava l’importo a 690mila euro.
A dicembre 2021 la Provincia approva il progetto definitivo in linea tecnica. La novità più importante è l’incremento dei costi per portare a termine l’operazione, una necessità cui si è preso atto in seguito a ulteriori accertamenti che i tecnici hanno compiuto sul ponte. Serviranno 170mila euro in più rispetto a quanto si prevedeva e il quadro economico è salito da 690mila a 860mila euro. Ora arriva il conto definitivo: 1.320.000 euro, omnicomprensivo.
Ma più che i costi, che sono considerevoli, i cittadini sono preoccupati per la viabilità. Durante l’incontro sono stati diversi gli interventi per esternare i propri disagi, per chi possiede una attività oltre il ponte, soprattutto agricoltori, per lo spostamento dei mezzi agricoli, disagi che si amplificheranno quando ci sarà il raccolto: per qualcuno si tratta di portare il raccolto al consorzio di Serravalle o alla Capa Cologna.
I percorsi alternativi predisposti in paese sono accessibili solo ai veicoli a due ruote, alle automobili e agli autocarri con portata massima di 35 qt. Ne segue che i mezzi agricoli dovranno usare le vie più lunghe, con dispendio di tempo e denaro, cosa non di poco conto. Non ultimo i visitatori ai loro cari sul cimitero, anch’esso collocato oltre il ponte. Durante la prima fase di progettazione era avanzato l’ipotesi di costruire una passerella ciclo/pedonale per questi cittadini: i costi elevati, circa 500mila euro per costruirla e disfarla, hanno impedito questa alternativa.
“Ci siamo impegnati molto per ottenere le migliori condizioni possibili e compatibili con i lavori da realizzare ma è indubbio che tanti saranno i disagi e le difficoltà da affrontare – sono le parole della sindaca Daniela Simoni – Gli amministratori rimarranno sempre a disposizione per affrontare insieme tutto quello che mano a mano verrà avanti. Con pazienza e collaborazione potremo godere di una struttura nuova e sicura”.
A lavori ancora da iniziare e nonostante le raccomandazioni della prima cittadina è prevedibile che questi lavori avanzeranno dentro un turbinio di polemiche.
(dmb)
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