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La lettera viene pubblicata così come è stata spedita e non implica un consenso o un diniego da parte dei gestori del sito. La responsabilità dello scritto è interamente a carico della sig.ra Egle Cenacchi
Egregio direttore Affido ai giornali alcune riflessioni che ritengo doverose nel mio ruolo di consigliera comunale del Comune di Riva del Po, in riferimento sia ad alcune decisioni già adottate dalla Giunta Simoni che alle criticate, in diverse occasioni pubbliche, eredità lasciate dalla Giunta Zamboni. Com’è noto io non ho fatto parte della precedente amministrazione ma sono a conoscenza delle difficoltà nate dalla fusione dei due Comuni di Berra e Ro Ferrarese ( fusione che voglio ricordare è stata duramente combattuta dagli attuali componenti della maggioranza con unica eccezione di Bigoni e che porta e porterà nelle casse del nuovo Comune di Riva del Po un milione e mezzo di euro per 15 anni) e del difficile periodo COVID che ha comportato un black out mondiale praticamente per quasi due anni.
Nella pubblica amministrazione ci sono regole per cui un blocco del genere si ripercuote inevitabilmente sul bilancio per lavori o servizi che non si è riusciti ad impegnare con la conseguente confluenza di quei soldi nell’ avanzo di amministrazione che diventa il tesoretto da investire nell’ anno successivo.
Ebbene questa Giunta a guida Simoni che ha denigrato per anni l’ operato di Zamboni, che in campagna elettorale ha messo sotto accusa l’ avanzo di quasi quattro milioni di euro che ha ereditato, che in consiglio comunale mi ha risposto che la gestione virtuosa è quella con saldo zero dimostrando quindi di non conoscere le regole della contabilità della finanza pubblica, ora si trova A VIVERE DI RENDITA, perché grazie a quel famoso avanzo di amministrazione ha la possibilità di fare tutti gli investimenti che vuole, a cominciare da quel famoso benedetto MULINO sul Po sul quale, come più volte ho avuto modo di esprimere, sono assolutamente contraria e ritengo continui ad essere uno spreco di risorse.
E arriviamo a questa scelta che ormai è stata fatta e finanziata a maggioranza “bulgara”: a questo punto mi aspettavo che lo studio per il rilancio del Mulino avvenisse attraverso un CONCORSO PUBBLICO DI IDEE per poter scegliere il miglior progetto nell’ ambito di una riqualificazione paesaggistico-ambientale che riguardasse tutta l’ area golenale compresa la Porta del Delta a Serravalle che è già stata ristrutturata ma che necessita di essere inserita in un sistema turistico integrato che a mio avviso dovrebbe tenere anche in considerazione la villa più antica e realmente storica presente sul territorio, Villa Giglioli.Invece cosa succede? Nel DUP 2025/2027 a pag. 59 viene esplicitato per il rilancio del Mulino il COINVOLGIMENTO DI STEFANO MURONI.
Nulla da obiettare sulla bravura di questo attore, regista e sceneggiatore ma io mi chiedo e vi chiedo sulla base di quale criterio è stato scelto? La Sindaca, in consiglio comunale, dopo aver esplicitamente accusato le passate legislature di aver affidato la gestione del MULINO agli “AMICI DEGLI AMICI DEGLI AMICI” che ne hanno causato la sua brutta fineci dice ora in base a quale criterio ha già scelto Stefano Muroni e quanto ci costerà la Sua consulenza? E non sarebbe più trasparente e proficua non la “nomina” ad un solo consulente ma una vera e propria commissione consultiva? Una commissione che potrebbe essere composta dal Sindaco , dall’ Assessore all’ Ambiente, da consiglieri sia di maggioranza che di minoranza e da altri soggetti competenti in materia ambientale, naturale, storica, turistica per svolgere attività propositiva e consultiva per la gestione, tutela e promozione del territorio? Io ritengo che sia la soluzione migliore, vedremo se almeno questo suggerimento sarà ascoltato.
La consigliera comunaleGruppo Consigliare Uniti per Riva del Po Egle Cenacchi
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