FERRARA – “In questi giorni molti avranno visto, al calar della sera, la proiezione del nome di uno sponsor sulla torre dell’orologio del Castello Estense.
Altrettanti mi stanno telefonando e inviando messaggi, chiedendomi se la Provincia, notoriamente proprietaria del monumento simbolo di Ferrara, abbia perso il lume della ragione. A questo punto serve una spiegazione.
Nel 2014 qualcuno pensò che cultura e promozione turistica non dovessero più essere funzioni fondamentali della Provincia. Ne fu preso atto. La conseguenza è stata che la Provincia di Ferrara, proprietaria del Castello Estense, ha dovuto ricorrere a una convenzione con la quale ne affida la gestione al Comune di Ferrara.
Succede ora che nell’approssimarsi del Natale sia stato approvato un progetto di illuminazione serale del Castello con vari colori. Nessuno ha chiesto alla Provincia cosa pensasse della bontà di questo progetto. Come presidente mi è stato solamente chiesto di autorizzare l’uso dell’imbarcazione nel fossato per l’istallazione dell’impianto.
Vista la mia scarsa collaborazione istituzionale, ho immediatamente dato il nulla osta dell’amministrazione, limitandomi a chiedere alcune prescrizioni, si pensi un po’, tese alla salvaguardia del monumento. Ora, da alcune sere, assistiamo sulla torre dell’orologio a una caduta di stile per la quale, fuor di eufemismo, verrebbe da utilizzare parole del tutto simili a quelle dette dal ragioniere Ugo Fantozzi vittima dell’ennesima proiezione del film “La corazzata Potëmkin”.
Mi chiedo cosa succederà da domani se chiunque domandasse, pagando naturalmente, di farsi pubblicità sui muri del Castello, trasformandolo in una nuova edizione di Carosello. Mi piacerebbe sapere in proposito l’opinione del neopresidente di Ferrara Arte, Vittorio Sgarbi, che, senza voler fare paragoni impropri, la primavera scorsa ha tuonato contro lo scempio che si stava compiendo sui palazzi Diamanti e Massari.
Mi piacerebbe sapere cosa pensano anche associazioni come quella delle città Unesco, visto che il Castello Estense fa parte di cotanto patrimonio dell’umanità. E gradirei conoscere pure il parere di autorità pubbliche, istituzionalmente preposte alla tutela del nostro patrimonio monumentale e architettonico. E sarei infine curiosa di sapere cosa pensano intellettuali, esperti e critici d’arte ferraresi, rispetto a ciò che a me pare un lampo di genio, per l’autore del quale mi piace pensare sorte del tutto analoga, tanto per rimanere in paragone cinematografico, a quella toccata sempre al ragioniere Ugo Fantozzi, reo di avere fomentato la sommossa aziendale dopo l’ennesima proiezione del leggendario film di Eisenstein: crocefisso in sala mensa.
In attesa di cortesi riscontri, invio un cordiale saluto”.
Firmato Barbara Paron, Presidente della Provincia di Ferrara.
Ferrara, 20 novembre 2019
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