Serravalle – (dall’inviato Luccico) La chiusura forzata (fessura in uno dei piloni portanti) del ponte “dal sgnor Checo” sta mettendo a nudo altri problemi. Uno su tutti, non perché più importante, non perché urgente, ma perché di natura quotidiana.
Chi arriva dal centro del paese o dalla provinciale in direzione Ariano si trova a dover dare la “precedenza nel senso unico/alternato”: manca la visibilità ed il rischio, come già succede, è che i due veicoli si incrocino sul ponte (la bassa velocità non dovrebbe dare addito ad altre spiacevoli situazioni).
Quindi la disposizione della segnaletica dovrebbe essere rivista. Ed in molti si chiedono come può essere che i tecnici della provincia dicono che non esistono problemi e poi prendono provvedimenti.
“Precauzione”, allora su tutto bisogna prendere precauzione. “Qui c’è un problema oggettivo – è il commento unanime – e va risolto, quanto prima. Un programma quinquennale? Non esiste. Già abbiamo aspettato tanto per i lavori di Albersano ed ora ci vogliono far aspettare anche qui. È una situazione vergognosa”.
E’ difficile parlare con un cittadino di problemi legati alla viabilità senza che si arrabbi. “Il livello di sopportazione ha superato quello del Po, tanto per stare in tema di questi giorni – sbottano ancora – cosa dobbiamo sopportare ancora”.
Ed ora puntano il dito anche contro quel ponte, che andrebbe rifatto.
“Il Canal Bianco divide in due il territorio e quindi andrebbe fatto un ponte decente”.
L’alternativa a questo ponte, per oltrepassare il canale, è quello della “Crepalda”: il ponte è sicuro ma si trova su una strada stretta, sull’argine del canale, attualmente a traffico regolamentato, e accessibile a veicoli piccoli.
“Sarebbe ora di prendere in seria considerazione il rifacimento del ponte – rimpinguano i cittadini – più largo, adatto al passaggio dei veicoli più grandi. Hanno messo il senso unico alternato ma anche prima era alternato, perché il ponte è stretto”.
Chiedono interventi a gran voce i cittadini, e non è da escludere manifestazioni comuni, già attuate contro la chiusura delle scuole. Con risultati migliori. Si spera.
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