Il prossimo 26 gennaio i cittadini residenti in Emilia-Romagna andranno a votare per eleggere in Governatore (una volta si chiamava Presidente) della regione. Proviamo a dare qualche ragguaglio. Il 27 è 28 dicembre 2019 saranno le due date utili per presentare le liste. Non stiamo a specificare i criteri e le condizioni necessarie per presentare le liste, sarebbero oltremisura lunghe, complicate, complesse e noiose.
Lasciamo ai partiti o gruppi che si presenteranno a farlo. Però è importante sapere che solo dopo quella data si potrà dire chi si è veramente candidato. Ma c’è un altro passaggio prima di confermare la presenza di chi si è candidato e cioè il controllo dei requisiti richiesti. Dopo questi due passaggi allora ci saranno le presentazioni dei candidati con le liste associate. Per ora quindi sono “chiacchiere”. Ed allora proviamo a fare 4 chiacchiere. Niente sondaggi, perché ho riscontrato che sono troppi, discordanti, molto spesso sbagliati.
L’attuale governatore di centrosinistra Stefano Bonaccini correrà per cercare di ottenere un secondo mandato, ma non ci sarà un accordo con il Movimento 5 Stelle dopo il flop del voto in Umbria. I pentastellati si presentano con Simone Benini, 49 anni, imprenditore e consigliere comunale forlivese: è stato eletto su Rousseau con 335 voti. La Lega punterà sulla senatrice Lucia Borgonzoni.
PERCHÉ SI VOTA A GENNAIO 2020
In Emilia Romagna in teoria si doveva votare nel 2019 in autunno così come è avvenuto nel 2014 quando le urne si aprirono in data 23 novembre, ma già da tempo si era capito che i tempi sarebbero stati più lunghi, naturalmente e legalmente parlando, per permettere però alla Giunta uscente di approvare il Bilancio, evitando così il pericoloso esercizio provvisorio: alla fine è stato deciso uno slittamento a domenica 26 gennaio 2020.
LA LEGGE ELETTORALE
Anche questa volta in Emilia Romagna si voterà con la nuova legge elettorale, modificata il 23 luglio 2014 e che ha fatto il proprio esordio cinque anni fa in occasione del voto regionale del 23 novembre. Come da prassi per le regionali ci sarà l’elezione diretta del governatore. Niente ballottaggio quindi con il candidato che riuscirà a ottenere anche un solo voto in più rispetto ai suoi avversari che sarà il vincitore.
Per garantire una sostanziale governabilità in Consiglio, alla lista o più liste che appoggiano il candidato più votato verrà assegnato un premio di maggioranza, pari a 27 seggi su un totale di 50.
In generale 40 consiglieri saranno eletti con un metodo proporzionale sulla base di liste circoscrizionali, 9 invece con sistema maggioritario nelle singole circoscrizioni mentre il restante seggio è riservato al candidato vincitore. Sarà possibile effettuare un voto disgiunto, per un candidato alla carica di Presidente della Giunta regionale e per una delle altre liste a esso non collegate, mentre la soglia di sbarramento sarà del 3% per le liste non coalizzate e del 5% per quelle invece coalizzate.
CURIOSITÀ
In virtù di questa legge elettorale l’attuale governatore Bonaccini sta governando con il 18, 5% dei voti degli elettori aventi diritto al voto, avendo votato “solamente” il 37, 67% degli aventi diritto ed aver ottenuto il 49% dei voti.
(ele.re.)
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