di Leonardo Peverati
Qualche considerazione che ritengo lecita, anche se non richiesta, per gli amministratori di Riva del Po che avessero voglia di approfondire un alcuni temi.
Parto ovviamente dalla “SCUOLA”, non foss’altro per l’attualità e l’urgenza dell’argomento.
Non capisco cosa impedisca oggi, vista l’emergenza sanitaria ancora in corso, di spingere sull’acceleratore e sostenere con forza la necessità di modificare l’assetto scolastico del Comune.
Le responsabilità che ormai da più parti sono attribuite ai Sindaci in materia, a mio parere dovrebbero far sì che l’Amministrazione Comunale assumesse una decisa posizione su come dislocare le classi negli edifici a disposizione. Non si tratta di intavolare guerre o contrapposizioni, si tratta viceversa di far prevalere il buon senso nella gestione delle cose.
Le classi dovranno essere numericamente inferiori di prima. Il trasporto scolastico assumerebbe addirittura aspetti del tutto fuori da ogni norma attuale in materia di sicurezza.
Per questo attendere ancora oggi, ormai alla fine di giugno, significa ad agosto subire passivamente le decisioni emanate dall’alto.
A tal proposito non soddisfano, fossi una famiglia interessata, mi farebbero pena e rabbia, le proposte di turnazioni, mattina – pomeriggio per le elementari e una settimana di presenza a scuola e una in conferenza online da casa, per le medie.
Siamo in un periodo di emergenza e l’argomento scuola m’invita a fare una riflessione più generale.
Dobbiamo abbandonare un difetto che spesso ci ha afflitto: dobbiamo scordarci del quieto vivere. Serve abbandonare l’idea che una cosa va fatta in un certo modo perché si è sempre fatto così.
Ho letto i propositi elencati dal Sindaco sui programmi futuri del Comune: Asfaltatura Strade, “Mulino” e Zona Golenale di Ro, Porta del Delta di Serravalle, “Teatro comunale di Berra”, Illuminazione Pubblica e ancora altri investimenti sui “LAVORI PUBBLICI”. Da sempre poi, quando sento parlare della possibile attrazione “TURISTICA” di queste zone, ho un sobbalzo che ormai è diventato un fastidio.
Spero che per tutto questo si daranno delle serie priorità, perché abbiamo bisogno anche di altro. Noi abbiamo la necessità di bloccare lo spopolamento di questo territorio e il modo per farlo è quello di ricercare lavoro, incentivare le nostre aziende, rendere meno difficile la vita di chi vuol fare. Direi addirittura “AIUTARE”, con ogni mezzo possibile, chi vuole qui creare opportunità lavorative per se e in particolare per i nostri giovani.
Non trovo nelle intenzioni dell’Amministrazione una sola parola al riguardo, cosi come non vedo alcuna indicazione che possa far pensare a incentivi per giovani coppie che a Riva del Po volessero venire ad abitare: nulla!!
Il tessuto economico fatto di piccola industria, artigianato e agricoltura, almeno nell’ex comune di Berra che conosco di più, è calato tanto, è vero, ma si sappia che non è sparito e presenta potenzialità non di poco conto, basta guardarsi attorno.
A questo tessuto produttivo dobbiamo prestare le nostre attenzioni. Al fianco dei nostri imprenditori, per alimentare sempre di più il lavoro, dobbiamo rendere appetibile la nostra zona con proposte e iniziative. Bisogna cercare contatti con le Istituzioni, con la politica a tutti mi livelli e con le varie Associazioni Imprenditoriali per offrire convinti un territorio accogliente.
So essere molto complicato tutto ciò, ma solo da qui passa il nostro futuro prossimo. Percorrendo altre strade il destino è segnato. A nulla varrà inseguire strutture ricettive o goliardiche iniziative di altro tipo. A nulla varranno i tentativi delle tante Associazioni di Volontariato di rendere accoglienti luoghi deserti.
Per non morire un “Grande Comune” deve avere il lavoro sul suo territorio!!!!
di Leonardo Peverati
18 giugno 2020
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