Berra. “Si è chiuso agosto con 16 donazioni in meno dell’anno scorso”. A dirlo è l’Avis Comunale di Berra, che a leggerlo sembra più un appello che una notizia. Una sofferenza che va avanti da diverso tempo. La mancanza di un ricambio generazionale e la latitanza di alcuni iscritti ha fatto sì che in questi ultimi anni le donazioni fossero in continuo calo.
Le “colpe” sono molteplici ma sicuramente al primo posto, come importanza e come causa, vi è la chiusura del centro permanente delle donazioni. Fortemente voluto e creato dal Presidente Gian Paolo Barigozzi il centro permanente fu istituito all’interno della palazzina dell’usl in via Bellaria a Berra.
La riorganizzazione provinciale da parte dell’Avis ne ha decretato la chiusura. Da qui il calo ingiustificato ma reale delle donazioni. Pigrizia di recarsi fino a Copparo: sono molti gli Avisini che lo dicono pubblicamente. Ma questo non deve essere un deleterio, perché un donatore non deve aver “paura” di queste cose. E poi le nuove iscrizioni: ce n’è, ma ce ne vorrebbe.
E poi ricordiamolo che Avis non è solo donazione. Il trasporto del sangue è materiale biologico dai punto prelievi viene svolto dai volontari avis, con i soli costi vivi a carico dell’amministrazione comunale. Un servizio importante, che evita a molti cittadini, soprattutto anziani, di dover correre fino a Copparo.
(l.c.)
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